venerdì 27 febbraio 2009

Lorenzo Alessandri

Ho scoperto questo pittore torinese e non so perché ma guarderei per ore il suo "Una farfalla".
Beh, ora rifletto.

Avevo 15 anni e ho pianto come una vite tagliata

Beh, ognuno di noi ha un film del cuore del quale, intellettualmente parlando, non va fiero, che tiene nascosto ai più.
Il mio ha come comparsa -affatto secondaria- la torta armadillo.
Ecco, chi non ha capito di che film io stia parlando non l'ha visto e non saprà certo da me il titolo, sia chiaro.

Agli altri comunico che c'è un giro la pièce teatrale tratta da e che è carina.
Nel ruolo di Sally Field c'è una bravissima Caterina Costantini, in quello della MacLaine c'è Sandra Ciro!Ciro! Milo, in quello della Dukakis c'è Rossana Casale [nei ruoli di Julia Roberts, Dolly Parton e Daryl Hannan tre attrici brave, ma non come le tre di cui sopra] ed è piuttosto fedele, non così divertente e commovente ma piacevole.

Come tutte le volte che vedo il film mi è tornata la voglia feroce di fare la torta armadillo, con glassa grigia e ripieno vermiglio.
Son perversioni.

giovedì 26 febbraio 2009

Riviste assai trendy

Mi giunse fra le grinfie la prima copia di Wired Italia che, ovviamente, io non avevo idea di cosa fosse, di cosa parlasse, della sua storia e compagnia cantando.
Bello: l'intervista di copertina di Paolo Giordano è un gioiellino -ma sono di parte perché l'intervista è alla Professoressa e GranSignora Rita Levi Montalcini per la quale ho un amore spassionato- e sembra una bella rivista.
Peccato che io mi sia sentita così profondamente avvilita ogni 5 massimo 6 righe perché mi sfuggiva il senso di moltissime parole.
C'è evidentemente uno slang, una lingua a me ignota.
Mi son sentita così tagliata fuori che ho deciso di capirlo tutto.
Veh, checcazzo, non esiste che non capisco, ecco.

ps: mi sono accorta di non aver pubblicizzato questo inserto del sole2ore,
"IL, Intelligence in Lifestyle", apparso da qualche mese e che è proprio ma proprio fatto bene.
E lo capisco tutto, tiè.

Malika

A me questa canzone mi fa venire un magone che lévati.
Saranno gli estrogeni.

[sesese]

Baciami




baciami; dammi cento baci, e mille: cento per ogni bacio che si estingue, e mille da succhiare le tonsille,da avere in bocca un'anima e due lingue.P.V.

martedì 24 febbraio 2009

Il giorno prima della felicità

di Erri de Luca.








[che sollievo al cuore che è, vedere i propri pensieri far capolino fra le righe scritte da un'anima delicata, toccante senza mai diventare molesta.
Una carezza gratis, come sempre]

Poesia di cartone

Immaginate per un attimo un ibrido E.T. / Ratatouille, nel futurissimo e tecnologicissimo poi.
Aggiungete un'etica ecologista e una grafica delicata.
Ecco Wall-e

Che non sarà poetico e commovente come Appuntamento a Belleville [sniffsniff] ma è una vera delizia, da condividere selettivamente con animi affini.

lunedì 23 febbraio 2009

Siena, uf

Che brutto quando le aspettative vanno deluse, uf.
La mostra Arte, Genio, Follia non mi è piaciuta, in parte perché mi aspettavo una cosa diversa -più simile a quella sull'ansia vista anni fa a Verona- e in parte perché la questione puramente organizzativa faceva proprio pena.
Non c'è possibilità di lasciare in deposito il cappotto ma c'è l'obbligo di lasciare giù la borsa; ti passano il metal detector addosso e hanno messo l'allarme ai Van Gogh e a un Munch ma in alcune sale non c'è nemmeno uno stronzo a sorvegliare i turisti che toccano le statue; hanno fatto una scelta d'impatto emotivo ma non c'è possibilità di sedersi un attimo per assimilare quello che ti arriva addosso; gran parte delle opere è issata su sottile grata d'acciaio che riflette la luce e le didascalie non si leggono, obbligando i visitatori a appiccicarsi alla parete.
Ah, la visita all'Ospedale Psichiatrico è un giro in un giardino, a guardar da fuori l'edificio, bello, eh.
Uf.
Ps: sul fronte visto che ci siamo facciamoci una mangiata a Siena segnalo una taverna davvero spettacolare e un ristorante, tal Il Mugolone, che definire vergognoso è dire poco.
Piuttosto mangiatevi una pizza da Spizzico, davvero.

venerdì 20 febbraio 2009

Un dubbio mi torce le budella

Anzi: tre.
Uno: perché cazzo c'era Miguel D'Escoto in collegamento video, a Sanremo?
Due: perché[stra]cazzo Bonolis ha cantato Imagine, invece di far vedere un video?
Tre: perché Alnano non infarta in diretta?

mercoledì 18 febbraio 2009

Un rago troppo sympa

Questa gag troppo sympa sui desaparecidos me l'ero persa.
Si vede che anche a Silvio non ci piacciono miccca i Farias, per questo vuol mettere distanza fra Italia e Argentina.

Io mi aspetto una barzelletta sull'apartheid che era poi una consuetudine innocua o su quante menate per 4 necri messi a raccogliere cotone.

[porcodio, eh]

Prima serata, mica cazzi

Ho preso appunti, si sappia.
Dolcepera apre il Festival -pettinata e truccata come Carmen Consoli agli esordi ma con un paio di pomelli rossi sulle guance che non si capisce perché- con una canzone discretamente inutile.
Subentra Fausto Leali, che va fuori di testa ma poi li perdona, questi figli, ma noi, noi, lo perdoneremo mai per cantare sempre sul filo dello stridulo e per aver plagiato, a scelta, Baglioni e/o Antonella Arancio?
Quando ecco che Tricarico [per il quale nutro una simpatia a me stessa in primis incomprensibile] ci comunica che lui ci prova a capire la moglie ma non ha tempo e si arrabatta come può.
Gli italiani vedono ora salire sul palco Marco Carta, trionfatore di Amici di Maria di Filippi che ci dimostra come sia a volte difficile decidere se sia più brutta una canzone, la sua interpretazione o il look del cantante.
Sms incrociati transregionali incoronano vincitore il suo innato carisma da quando cresco voglio essere Ramazzotti.
Dietro le quinte specialisti della crioconservazione aprono il sarcofago di Patty Puma Pravo, che ci inonda di terrore con i suoi zigomi e impone un giro di Gocciole extradark al pubblico divanato.Una pena, uno strazio del cuore, per fortuna che chissà lei dove pensava di essere e non ha sofferto.
Quando ecco che arriva lui, Marco Masini.
Io sono sua fan e non ci sono cazzi, dico solo ci vorrebbe il mare per andarci a fondo [ora che mi lasci come un pacco per il mondo] e la sua canzone, per quanto populista è bella, ecco.
A me la frase un Paese l'Italia che rimane tra i pali come Zoff è rimasta in testa, una tra le poche.

-pausa gossip-
mazza che fico il valletto maschio e mazza che gambe storte la valletta femmina gnocca di 22 chili


Torniamo alla gara, ed ecco Francesco Renga che senza riccioli ha fatto rumoreggiare mia moglie, che non ascoltava la canzone e continuava a dire ma perché si è tagliato i ricci?invece di notare che egli cantava un'aria di Puccini, non ho capito se volutamente o meno.

-pausa commozione-
un Benigni, che riassumerlo è un peccato, per la delicatezza disinteressata che ha usato per parlare d'amore


Ora ecco un trio bizzarro Pupo-Youssun'dour-Paolo Belli, con un pezzo impegnato sul diverso che è una risorsa, bel testo, bell'utopia...utopia..un po' come pensare che i Gemelli Diversi potessero cantare una bella canzone.E invece no, meno male, la solita stronzata, meno male, dai, che alcune certezze non cadono.
Un po' come Alnano, che ci informa che l'amore non corrisposto è la ficata dell'anno, rischiando l'infarto che però non arriva.
Alnano, non diciamo cazzate, su.
Dai retta a Iva Zanicchi che ha trovato uno che gliene dà e chiede se, per cortesia, può non finire presto e farle dire sì sì sì...ma senza amore, che a lei ci piace di più.
Standing ovation, sms multipli di plauso al Femminone agée.
Gli Afterhours -che secondo me portano pure sfiga- sono d'accordo con Masini sul fatto che l'Italia faccia cagare ma se per dircelo non ci facevano venire voglia di iniettarci eroina in vena sarebbe stato carino, ecco.
Per fortuna arriva Niki Nicolai, con il sax di Di Battista al seguito, che canta una bella canzone, con una voce stratosferica e un abito bellissimo.Pare a me o questa donna somiglia a Eva Robin's?
Povia lo salto, il blog è mio e di un ciellinodelcazzopsicologode noartri se ne fa sempre a meno, come delle emorroidi.
Il penultimo è Sal da Vinci, sponsorizzato da Giggi, con una canzone che andrà un sacco in radio, su uno che non riesce a far innamorare una e se ne duole.Un classico giggiano, sarà un successo di Radio Bruno, sicuro.
Ultima a cantare è Alexia feat Lavezzi, la Presidentessa del UMCI [Unione Marco Cefali Italiani] con i capelli nuovi sta bene, gran bella schiena, bella voce, canzone orecchiabile.

I gggiovani non li recensisco perché ho sonno, ma le ragazze che ho sentito sono tutte carine assai e pure brave e il ragazzo ha più capelli di Cocciante.
Eh, sono anziana, vado a letto.
Ditemi nei commenti come é andata a finire.

martedì 17 febbraio 2009

Supplica

Che qualcuno ci levi dal cazzo questi Fajitas , non se ne può più.

Matrimoni impossibili

Premessa:
nel paesino [o' pais] cilentano da cui provongono i 4/4 del mio sangue per le Ricorrenze da Sacramento si usa come bomboniera -ora bomboniera aggiuntiva ma una volta era l'unica bomboniera prevista- il fagotto ['o fangott].
Nel fagotto [rint'o fangott]ci sono i confetti ['e vaiinije], le caramelle dure ['e'ccaramell'] il pane dolce ['o ppan-a-roje] e i mustacciuoli ['e mustacciuol'].
Il pane dolce è morbido e si usa come biscottone da inzuppo o spalmato della qualsiasi.
I mustacciuoli sono a base di miele e sono duri come il bambù [non somigliano a quelli napoletani, no] e più duri sono, beh, meglio son venuti.
Li danno ai nani che mettono i denti, perché tanto non si spezzano e li possono sbavare e ciucciare per ore.

Tutto ciò premesso:
i mustaccioli inzuppati nel Vov sono uno sballo, quasi come i Bucaneve Doria nel Martini bianco.
Quasi.

Anal sex is better

"Se quella notte, per divin consiglio,
la Donna Rosa, concependo Silvio,
avesse dato ad un uomo di Milano
invece della topa il deretano
l'avrebbe preso in culo quella sera
sol Donna Rosa e non l'Italia intera."


Mi arrivò via mail da amico che lovvo [...],
par che sia di Benigni ma di cercare conferma sul uebb non avevo voglia, eh.
Ve la giro comunque, codesta ode.

giovedì 12 febbraio 2009

Perla 78

Quando non sono cazzi miei, beh, non sono cazzi miei.

Ridere, ridere e ridere

Partire dalle deliziose Sorelle Marinetti e arrivare al sudaterrimo Antonio Marquez, beh, non è da tutti, ecco.

Uno spettacolo travolgente di canto armonizzato, messo in scena da 3 attori&cantanti bravissimi, con musiche anni '30 cariche di buonumore e un'orchestra da applauso a scena aperta, "Non ce ne importa niente" de Le Sorelle Marinetti merita davvero molto il prezzo esiguo del biglietto.
Divertente senza essere sciocco, delle belle risate, una rarità.

Su Antonio Marquez e "Fiesta flamenca" ho un flusso di pensieri che vanno da 'mazza che gnocca la capaballerina a Antonio dice no al pantalone a vita bassa a che mani di legno veh che ciocco che fanno quando battono le mani a devo avere quello siiialle ora, ora, ora.
Divertente, un filo ansiogeno e affatto senzuale, ahimè.
Mi aspettavo una cosa meno calcata, vabbè SoyHombreMiraPutaQueMacho ma mi veniva da ridere una faccia sì e l'altra pure.

martedì 3 febbraio 2009

Violet

...
non è che tutti possano cogliere le 400 tonalità di viola che esistono in natura.
C'è chi arriva, impegnandosi, a percepire il viola chiaro e il viola scuro, ma impegnandosi, dico.
Le sfumature sono importanti, amica mia, tienle care ma trova la leggerezza per sbattertene i coglioni -come diciamo qui a Oxford- di chi non sa distinguere il pervinca dal lilla.
...

Umarells

Me la ghigno come una pazza da ieri sera: ho ricevuto un regalo ficherrimo, un libro strepitoso -che ha anche un blog strepitoso alle spalle.
Un libro che sarà pietra miliare, un anno zero a cui far riferimento: foto e didascalie definitive, tombali.
Ci sarà un prima e ci sarà un dopo, umarells.

Imperdibile, una fonte di buonumore da tenere sempre sottomano.
Mai più senza, accattatevell'!

Funny Bunny

Una marmellata che da tempo giaceva appuntata su foglietto [io ho aggiunto zenzero e cannella, usato meno zucchero e di canna] ma che non so ancora come userò, se per fare una crostata di Nonna Papera o per sposalizio caseario.
Parvemi comunque dolce, nonostante il taglio allo zucchero.
Mah, intanto la etichetto.

Les Bonnes

Uno spettacolo molto bello, due Signore e una Signorina assai brave e un testo interessante.
Peccato recitassero con il microfono,
peccato avere avuto i posti in fila A,
peccato essere uscita audiolesa.

Se vi capita andate lesti a vederlo, avendo premura di cercare posti un filo più lontani dalle casse.