Nicoletta Ceccoli, trovata per caso.
- non evoca come Lui e non commuove come Lei ma i risultati mi piacciono molto.
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martedì 30 novembre 2010
domenica 26 settembre 2010
Louisiana, hu, che figata
Che splendida sorpresa, trovare al museo Louisiana la scultura di Louise Bourgeois che più mi fa sorridere

e la mostra Take care of yourself, di Sophie Calle che da anni volevo vedere.
Va detto che il museo in sé merita il viaggio, anche solo per la struttura espositiva, il giardino e il panorama.
E il caffè non è nemmeno male, eh.

e la mostra Take care of yourself, di Sophie Calle che da anni volevo vedere.
Va detto che il museo in sé merita il viaggio, anche solo per la struttura espositiva, il giardino e il panorama.
E il caffè non è nemmeno male, eh.
mercoledì 2 giugno 2010
giovedì 10 dicembre 2009
mercoledì 15 luglio 2009
venerdì 27 febbraio 2009
Lorenzo Alessandri
Ho scoperto questo pittore torinese e non so perché ma guarderei per ore il suo "Una farfalla".
Beh, ora rifletto.
Beh, ora rifletto.
lunedì 23 febbraio 2009
Siena, uf
Che brutto quando le aspettative vanno deluse, uf.
La mostra Arte, Genio, Follia non mi è piaciuta, in parte perché mi aspettavo una cosa diversa -più simile a quella sull'ansia vista anni fa a Verona- e in parte perché la questione puramente organizzativa faceva proprio pena.
Non c'è possibilità di lasciare in deposito il cappotto ma c'è l'obbligo di lasciare giù la borsa; ti passano il metal detector addosso e hanno messo l'allarme ai Van Gogh e a un Munch ma in alcune sale non c'è nemmeno uno stronzo a sorvegliare i turisti che toccano le statue; hanno fatto una scelta d'impatto emotivo ma non c'è possibilità di sedersi un attimo per assimilare quello che ti arriva addosso; gran parte delle opere è issata su sottile grata d'acciaio che riflette la luce e le didascalie non si leggono, obbligando i visitatori a appiccicarsi alla parete.
Ah, la visita all'Ospedale Psichiatrico è un giro in un giardino, a guardar da fuori l'edificio, bello, eh.
Uf.
Ps: sul fronte visto che ci siamo facciamoci una mangiata a Siena segnalo una taverna davvero spettacolare e un ristorante, tal Il Mugolone, che definire vergognoso è dire poco.
Piuttosto mangiatevi una pizza da Spizzico, davvero.
La mostra Arte, Genio, Follia non mi è piaciuta, in parte perché mi aspettavo una cosa diversa -più simile a quella sull'ansia vista anni fa a Verona- e in parte perché la questione puramente organizzativa faceva proprio pena.
Non c'è possibilità di lasciare in deposito il cappotto ma c'è l'obbligo di lasciare giù la borsa; ti passano il metal detector addosso e hanno messo l'allarme ai Van Gogh e a un Munch ma in alcune sale non c'è nemmeno uno stronzo a sorvegliare i turisti che toccano le statue; hanno fatto una scelta d'impatto emotivo ma non c'è possibilità di sedersi un attimo per assimilare quello che ti arriva addosso; gran parte delle opere è issata su sottile grata d'acciaio che riflette la luce e le didascalie non si leggono, obbligando i visitatori a appiccicarsi alla parete.
Ah, la visita all'Ospedale Psichiatrico è un giro in un giardino, a guardar da fuori l'edificio, bello, eh.
Uf.
Ps: sul fronte visto che ci siamo facciamoci una mangiata a Siena segnalo una taverna davvero spettacolare e un ristorante, tal Il Mugolone, che definire vergognoso è dire poco.
Piuttosto mangiatevi una pizza da Spizzico, davvero.
lunedì 19 gennaio 2009
Bestemmia d'autore
Su suggerimento di amica very orange segnalo questa mostra che ha uno dei titoli più belli mai sentiti, God is a palindrome.
Beh, che dire?
Beh, che dire?
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