lunedì 17 novembre 2008

Un cellulare ci salverà da Dio

[riassunto per chi ha poco tempo: l'Italia è governata da baciapile prezzolati e sono esacerbata]

In questi giorni il caso Englaro mi sta facendo molto riflettere.
La modalità della sua morte definitiva -la chiamo così perché la sua condizione non è altro, ai miei occhi, che una morte sospesa- mi lasciano perplessa.
Al di là del dolore che lei proverà o meno, dell'anima che esiste o meno, del diritto a vivere e morire, punti chiave sui quali ci si arrocca in posizioni definitive, io mi chiedo due cose.

La prima è:
perché ad un cane o ad un gatto si fa una pietosa iniezione, dopo averlo addormentato e salutato con amore, e ad una persona non si concede questa attenzione?
Gli animali sono esseri di serie B e meritano delicatezze che gli esseri di serie A non devono desiderare, perché è la volontà di Dio a decidere per la vita degli iscritti alla serie maggiore.
E chi in Dio non ci crede?
Cioè, se per la Setta della Teiera bere il caffé è peccato io che non sono credente mi devo attenere comunque?Sticazzi, eh.
E lo Stato a cui io pago le porchiddio di tasse può permettere che il Capo della Setta della Teiera detti regole che violano la mia libertà personale?
Può un principio religioso regolare anche la vita di chi religioso non è?
No.

La seconda é: perché CHIUNQUE si permette di giudicare la volontà di una persona che non potrà mai più replicare, definendola di volta in volta non certa, dettata dall'emozione del momento, non ragionata?
Perché se uno ha detto a 50 persone una cosa poi nessuno lo caga?
Questa ragazza ha parlato per niente, non valeva niente?
Sì.

Dio Portatore di Voti batte cittadino italiano 1 a 0.

[ho deciso di fare un piccolo video, con il cellulare, dove dichiaro di non voler essere costretta in un letto, attaccata ad una macchina, in una morte sospesa.
Voglio vedere se qualcuno potrà mai contestare una mia volontà ripresa in video, se qualcuno avrà il coraggio di dire ma...amava taaaanto la vita...avrebbe deciso di lottare fino in fondo.
Povera Eluana, cresciuta in un'epoca senza telefonino]

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