Spettacolo bellobello, ironico e delicato senza diventare molesto.
Senza scenografia, iperbasic, 3 bravi attori che monologando alternativamente raccontavano di una morte e di 4 vite, una storia a più voci, dove finiva uno-attaccava un altro.
Bravissimo soprattutto l'attore che interpretava il più malinconico ed introverso dei 3, ti veniva voglia di andare ad abbracciarlo.
Nota a margine: ci hanno fatto stare seduti sul palcoscenico -su delle cazzo di panche di ferro che il mini cuscino ikea mi dava il sollievo che l'incenso dà ai morti- e quindi essi ci recitavano praticamente in braccio.
Indovinate la figa disturbata e disturbante della serata davanti a chi era seduta?
Bravi.
martedì 18 novembre 2008
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4 commenti:
A me è piaciuto molto l'altro attore, il beone scoglionato. Bella parabola sui famosi casi della vita, sugli incontri; mi è sembrata una parentesi di una famiglia improvvisata, diversa, composta da gente passata da lì, che in comune ha il fatto di essere passata da lì, in quel momento. La lettura finale del brano di Gomorra non mi ha convinta molto; voglio dire, perchè nessuno prima ha mai letto, boh, un qualsiasi brano che potesse essere significativo? Abbiamo sempre bisogno del botto, del sovraesposto per capire e condividire, o anche solo annuire?
non l'ho visto, ma l'ultima volta che sono andata a teatro mi sono addormentata, quindi mi hanno ingiuriato, preso per il culo, sghignazzato e sgomitato al mio risveglio. non è stato piacevole, no. ho bisogno di dimenticare...
(sì ma mica era colpa mia se lo spettacolo era palloso, comunque dice non vada bene lo stesso...)
chi non ha dormito a teatro, chi?
Una volta -a vedere oscenità della quale ho rimosso il titolo- per renderci partecipi alla cecità della protagonista ci hanno dato delle mascherine nere da tenere per tutto lo spettacolo, sugli occhi chiusi.
Il signore al mio fianco ha russato nemmeno tanto silenziosamente, io sono uscita con l'ombretto [nero] spalmato su tutta la faccia.
Ovviamente l'ho scoperto in pizzeria perché la mia mogliettina ha pensato di non dirmi niente e di farmi girare per ore in quello stato.
Momenti.
Tutti i frequentatori almeno una volta DEVONO aver sonnecchiato a teatro. C'è uno statuto.
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