mercoledì 11 giugno 2008

Gomorra

Nonostante io abbia amato più Servillo in altri film [specialmente "L'uomo in più", devo ammetterlo] e di Garrone abbia apprezzato forse di più i film precedenti l'applauso ad entrambi è meritatissmo.
Ma è soprattutto il coro a portarti via.
E' Gigi D'Alessio mandato a memoria e urlato a gola spiegata da ragazzini pippati.
Sono i sottotitoli che fanno tanto un altro Paese.
E' la sagoma della Piramide Camorra che si staglia perfetta: operai, impiegati, quadri, padroni, senza sbavature.
E' la disperazione di chi si sente senza futuro.
E' chi fa la scelta più difficile.
E' tutto sotto gli occhi di tutti ma non c'è nessuno che vuole guardare.

Vaffanculo che bel film.

3 commenti:

Leonarda da Correggio ha detto...

..e le due fighe di legno accanto che sobbalzavano ad ogni colpo di pistola (quindi sempre) facendo tremare tutta la fila di poltrone...
un bellissimo film, crudo, violento, reale.
purtroppo.

Demoiselle Tucano ha detto...

Si parte dalla mancanza di senso civico, si passa dall'amoralità e si arriva all'assenza di futuro.

Demoiselle Tucano ha detto...

Però, devo dire, che per me è mancata la dimensione internazionale dell'impresa Mafia. Pensavo sarebbe stato più di genere documentaristico, meno romanzato, ,meno legato ai personaggi. Mi sono spiegata male, questo passa il convento.