giovedì 25 febbraio 2010

Fico d'India

Ho una passione sfrenata per il fico d’India, ne mangerei fino al ricovero.
Certo, devi trovarti nel posto giusto, aspettare che sia maturo, inerpicarti lungo una rupe, staccare una pala, dividerlo dai suoi fratelli, pulirlo e aprirlo.
E devi mettere in conto che poi passerai ore a guardarti le mani in controluce, inforcando pinzette affilate, per cercare quell’unica piccola fottuta bastarda di una spina troia che ti fa male, all’improvviso, così, quando tocchi un bicchiere.
E ad amare i fichi d’India ci vuole una perizia, un garbo, una pazienza e un’audacia che Cristo lo sa, Signora mia.
Però poi ci sono quei colori là – un viola, un arancio, un giallo e un rosso e un verdino - un sapore e una dolcezza che ti siedi e ricominci da capo.
Mela, ma vaffanculo, dai.

-non era un post di cucina

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Perchè stacchi le pale?
I fichi d'india si raccolgono con le buste di cartone, quelle spesse del verduraio, le usi come fossero presine e lo tagli alla base

Unknown ha detto...

http://youtube.com/watch?v=F9qwaOc6z9Q&hl=it&gl=IT&warned=True&client=mv-google

CarneVioletta ha detto...

se stacchi la pala poi lo puoi piantare altrove :-)
e grazie per il video, ma garantisco che anche con la tecnica descritta - che è poi l'unica possibile - le fottute spine si ficcano nelle mani.
Ci vorrebbero i guanti, ma comunque almeno una ti toccherebbe sempre.

Anonimo ha detto...

mah, io li ho sempre raccolti, mai mangiati perché non mi piacciono, senza drammi e senza mutilare le piante donna mori'