Io questo libro di Giordano [Ed. Mondadori] non lo leggerò perché non potrà mai essere all'altezza di un titolo così bello.
E' spesso così: un titolo bellissimo e una delusione in arrivo.
Solo Foer è sempre all'altezza dei suoi titoli, sia "Ogni cosa è illuminata" che "Molto forte, incredibilmente vicino" fanno ringraziare la sorte di aver imparato a leggere.
Certo se qualcuno volesse evitarmi la delusione leggendolo e dicendomi se ne vale la pena gliene sarei grata.
giovedì 8 maggio 2008
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7 commenti:
Hahahaha!
Tu sei pazza, CV, lo sai?
Hahahaha!
Non leggi un libro perché il titolo è troppo bello! Ma da quale pianeta bislacco e bitorzoluto sei scesa?
(dai, "bislacco e bitorzoluto" non è male, ammettilo)
La solitudine dei n primi?
cerco anch'io chi l'ha letto,forse lo affronterei solo per superare il miei limiti real-matematici:)
sciauuuuu
Sondra
Sondra non credo che la matematica c'entri con il romanzo, se non nella formazione dell'autore, che è un matematico prestato alla letteratura.
Nella mia testa è un seguace di Houellebecq, non so perché, ma, come dice Macchi, c'è caso che io sia pazza
:-)
E pensate che vi ho evitato il trip sui numeri primi gemelli, che sono i numeri primi divisi solo da un altro numero.
I miei preferiti sono 5 e 7 e 11 e 13.
Li trovo molto romantici.
Sì sì, hai fuso la centralina, CV, è ufficiale. :-)
il romanticismo ha vie misteriose
Ma i numeri primi rientrano nei mondi di sotto o di sopra?
sospetto in quello di lato
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